Saint Seiya/I Cavalieri dello Zodiaco GdR - The Saint Order

[Quest] Legacy

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    Granducato dell'Ade
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    Una misteriosa lettera vi viene recapitata da uno strano messaggero ammantato e il volto nascosto da un grande cappuccio. La sua identità è ignota così come l’emittente del messaggio della quale siete destinatari.

    - Innanzi tutto vi porgo i miei omaggi. Chiunque voi siate se state leggendo questa lettera sappiate che siete considerato uno dei più valorosi guerrieri del pianeta. Il ciò vi fa onore ma quanta gloria siete in grado di ricavarne dalla sola fama? Senza i fatti le parole non hanno senso, senza le parole non sareste in grado di dimostrarvi coi fatti. Ho bisogno dell’aiuto di grandi condottieri e questi potreste essere voi. Ne sarete all’altezza? Vi attendo alla Magione Valeth, al centro della cittadina di Namur in Belgio. La sfida è stata lanciata, sta a voi ora coglierla. -



    Siete voi i coraggiosi Cavalieri che hanno accettato la sfida di questo sconosciuto. Non vi resta dunque che prepararvi adeguatamente, mettervi in viaggio e giungere a Namur innanzi il grandissimo portale di entrata della Magione Valeth. Là vi trovate in mezzo a molto altre persone, alcuni muscolosi e altri un poco di meno.. ma tutti aventi l'aria di essere molto forti. Chissà, magari tra quelle persone vi è pure una qualche vostra conoscenza.


    Turnazione
    CITAZIONE
    Libera, non importa l'ordine col quale postate.

    CITAZIONE
    Limite di tempo : Avete tempo una settimana per descrivere il ricevimento della lettera la vostra preparazione e il vostro viaggio a Namur. Appena avrete postato tutti e quattro prenderò io il turno.

     
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    Nei profondi abissi dell'oceano Pacifico del Sud una tenebrosa quiete regnava. All'interno del logoro palazzo reale, un tempo lucente faro di grandezza, un uomo sedeva assorto in gelidi pensieri su uno spartano scranno fatto di un marmo ormai consunto. Una flebile luce illuminava un volto impassibile, quasi fosse istoriato nella pietra, le palpebre serrate indiziavano un sonno profondo, eppure il generale di Scilla era vigile, in preda alle sue visioni sanguinarie.
    Il silenzio venne deturpato dallo stridio del portone d'ebano, che si aprì un poco lasciando penetrare una folata di vento e con esso un biglietto che aleggiò nella sala come una foglia secca. Ma non fu a caso che quest'ultimo, dopo aver danzato nell'aria per qualche istante, giunse ai piedi del generale.
    Gli occhi si spalancarono per posarsi su quella sorta di pergamena che giaceva vicino a lui. Stizzito si chinò e la raccolse domandandosi quale presagio potesse significare. Ne lesse il contenuto mentre le labbra si allargarono in un ghigno misterioso. Ignaro della verità di quella missiva, Khorne sentì nel suo animo perverso di non riuscire a sottrarsi alla chiamata della gloria. Si alzò dal suo trono elevandosi in tutta la sua altezza, la mano destra si serrò stracciando la pergamena che impugnava e infine con la risolutezza degna di un uomo di tale rango si avviò verso il portone, pronto per una volta a compiacere il proprio scellerato ego piuttosto che gli ordini dell'Imperatore.
    Indossò un grigio manto atto ad occultare l'armatura che indossava, poi con feroce veemenza aprì violentemente ambedue i portoni del palazzo per godere della presenza di Bucefalo, la sua mastodontica cavalcatura, che già l'attendeva all'esterno. Non vi era da stupirsi poiché coloro che bramano il trionfo percepiscono l'odore del sangue anzitempo e talvolta tale indole non importava se apparteneva ad un essere umano o ad una bestia.
    La mancina affondò nel folto crine nero del destriero, vi salì in groppa con agile balzo e poco dopo l'incedere di quei pesanti zoccoli che tanti crani avevano schiacciato fece tremare il suolo.

    Qualche giorno dopo una figura in sella ad un nero cavallo dalle dimensioni abnormi si fece largo in una cittadina del Belgio, a Namur. Il cappuccio adombrava il suo volto, ma nonostante ciò le iridi celesti spiccavano e contemplavano con sufficienza l'ammassarsi di uomini che tanto si pacevano di un fisico possente, nessuno dei quali però poteva vantare le numerose cicatrici che caratterizzavano Khorne, feroce generale di Scilla e implacabile guerriero.
    La folla stipata preannunziava l'arrivo alla meta finale fino a quando ebbe modo di osservarla da vicino: la magione dei Valeth si stanziava dinanzi, imponente.
    Altair_on_horse_by_SilentPain94
    Torreggiando dall'alto del dorso di Bucefalo passò in rassegna con sguardo indagatore la calca di uomini e per un attimo lo sfiorò il dubbio di essere l'individuo sbagliato nel posto giusto, giacchè nella sua superbia dubitava che il generale di Scilla, sterminatore delle umane genti, potesse trovare qualcuno la cui forza e coraggio erano in gradi di contrastarlo. Sperava tuttavia che non fosse tutto troppo facile... solo le vittorie più ardue perduravano nel tempo e Khorne era lì per farle sue, affinchè il suo nome fosse ricordato, ancora una volta.






    pensato
    parlato

    Edited by babel_83 - 3/9/2011, 14:26
     
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  3. Kurein no Yuuki
     
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    Yuuki si trovava davanti la sua abitazione. Si frugava nelle tasche dei pantaloncini cercando le chiavi di casa, incurante delle borse della spesa che erano ai suoi piedi. Con stupore avvertì dietro di sé una presenza sopraggiunta all'improvviso, quindi si girò di scatto preoccupata che fosse un nemico. Scoprì invece con piacere che era un semplice messo - con il volto coperto da un cappuccio - giunto fin lì per consegnarle una lettera anonima, tant’è che appena Yuuki la prese l’individuo si congedò lasciandola sola.
    Seppur incuriosita del contenuto della busta di carta prima di aprirla entrò in casa e appoggiò le borse della spesa in cucina, quindi si sedette su una sedia e la aprì. Con gli occhi scorse quelle poche righe trattenendo quasi il fiato per poi commentare con un'esclamazione e con un tono scocciato.

    « Ma … che sciocchezza! »

    Appallottolò la lettera e la gettò nel cestino ritenendone il contenuto privo di qualsiasi interesse per lei. Si tolse la maschera e si mise tranquilla a prepararsi un caldo pasto.
    Attirata dal profumo delle pietanze apparì Mimi che entrò da una finestra miagolando per salutare e farsi notare. In risposta Yuuki la accarezzò divertita, accingendosi poi a finire di sistemare quanto doveva in cucina e apparecchiando per entrambe.
    Qualche minuto dopo la ragazza si sedette a tavola, mentre Mimi cercava di sgraffignarle il cibo dal piatto, ma fu fermata prima che potesse scottarsi toccando il cibo e fu indirizzata alla piccola ciotola dall’altra parte del tavolo.

    « Mimi ho preparato il pranzo anche a te. »

    Sussurrò dolcemente la biondina, poi iniziò a mangiare pensando che era tanto che non passava qualche giorno a casa a riposarsi dimenticandosi del suo ruolo di sacerdotessa. I suoi pensieri si susseguirono rimembrandosi della famiglia e di quale ruolo lei ricopriva ora nella Repubblica, fino a tornarle in mente l’avventura nelle terre nordiche.
    In maniera inaspettata esordì rivolgendosi alla sua piccola amica.

    « Tu pensi che io sia forte? »

    La gattina miagolò guardandola. Tale risposta indusse la Sacerdotessa a continuare la conversazione.

    « Non credo di poter salvare qualcuno con la mia forza attuale. Diciamocelo Mimi, fatico spesso persino a difendere me stessa sul campo di battaglia. »

    Già ... Yuuki era consapevole di essere riuscita a rimanere in vita per un miracolo più di una volta. L’ultimo dei miracoli lo ricordava ancora nitidamente e ne portava una cicatrice lungo ciascuna coscia. Erano segni indelebili lasciategli da uno dei nemici che più avrebbe desiderato morto e che in parte temeva, Khorne generale di Scilla. Subito le tornò in mente anche altri guerrieri dell’Impero dei Mari tra cui concedete un pensiero anche a Kanon, l’unico Marine che le sembrava avere dei profondi sentimenti e rispetto per la vita. Seppur erano passati mesi ricordava ancora quel giorno in cui il ragazzo l’aveva curata dopo che lei aveva deciso di farsi investire da un suo attacco senza spostarsi ne difendersi pur potendo, solo perchè riteneva lo scontro tra loro una sciocchezza dettata dai 'doveri' che ognuno aveva verso la propria casta.

    Finì di mangiare gli ultimi bocconi tornando a pensare alle righe della lettera consegnatele. Dopo una serie di ragionamenti sulla propria forza arrivò alla conclusione che accettare la sfida lanciatale rappresentare la prova finale per comprendere quanto lei fosse davvero forte. Si alzò dal tavolo e andò a recuperare nel cestino la lettera cercando di memorizzare dove si doveva dirigere, ovvero Namur in Belgio.
    Guardò la sua gatta per un breve istante, poi si mise a sparecchiare mentre le rivolgeva ancora verbo come se potesse essere compresa.

    « Devo partire per Namur, durante la mia assenza non dar troppo fastidio alla vicina, ok? »

    Mimi miagolò contrariata, però in fondo sapeva che non se la sarebbe cavata male neanche questa volta perché la ‘vicina’ aveva una piccola pescheria, posto ideale dove poter mangiare in assenza di Yuuki.
    La sacerdotessa incurante dell'animale andò a darsi una rinfrescata, preparò un paio di cambi per il viaggio e si sistemò alla meglio. Si diresse infine verso l'uscio della sua dimora, accarezzò Mimi sulla testolina per salutarla e partì.

    ***


    Dopo alcuni giorni di viaggio arrivò in Belgio e si diresse verso Namur.
    Era ammantata da un mantello trasandato e un cappuccio che gli copriva il volto tanto da oscurare i lineamenti della maschera rendendola irriconoscibile a chi la vedeva di sfuggita.
    Non si soffermò a osservare il paesaggio, le persone che incrociava o quanto altro, perché era concentrata ad arrivare il prima possibile alla Magione Valeth seppur non sapesse esattamente dove si trovasse. Chiese indicazioni in una locanda - dove si rifocillò - e poi riprese la sua camminata verso la magione affrettando il passo desiderosa di confrontarsi con i più valorosi guerrieri del pianeta e soprattutto sperando che non fosse già troppo tardi per presentarsi all’appuntamento.
    A un certo punto arrivò nei pressi di un palazzo, dove notò la presenza di varie persone. Guardandosi intorno lesse un’insegna che le fece comprendere di essere giunta a destinazione visto che riportava la scritta Magione Valeth, così a passo lento e con calma iniziò a camminare tra la piccola folla. Vi erano persone di ogni genere sia di aspetto sia di statura, ma si poteva concepire che tutti dovevano essere molto forti.
    Camminò fino a giungere ad un muro dove si appoggiò con la schiena, poi incrociò le braccia e le gambe rimanendo in attesa come tutti gli altri presenti.
     
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    Ammiraglio di Poseidone

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    Kanon stava rientrando alla sua magione dopo aver effettuato un controllo al regno dei mari, era tranquillo, si era circondato di affidabili, il suo esercito scelto i Water Dragons a cui affidare la protezione dei suoi possedimenti terrieri, per quanto riguardava le altre responsabilità legali aveva delegato il tutto a persone di fiducia supervisionate da Lucille, la sua futura sposa, affinchè durante i periodi di assenza nel suo viscontato procedesse tutto regolarmente, questa era stata la soluzione studiata dal general marine del dragone del mare come male minore nei periodi dove non poteva svolgere lui tutte queste mansioni.

    Sono soddisfatto dell'ispezione appena eseguita, lavorando con serietà e responsabilità nulla è lasciato al caso.

    Il Visconte di Rennes fu distolto dalle sue riflessioni da un vociare concitato, focalizzò il punto da cui proveniva il rumore e constatò che una persona avvolta in un ampio mantello ed un cappuccio che gli copriva il volto voleva entrare a palazzo e la la guardia intenta nell'ostacolarlo, il seguace dell'Imperatore Hyoga mentre cercava di comprendere cosa stesse accadendo era giunto vicino all'ingresso.
    Il soldato riconoscendolo si mise sull'attenti ed iniziò a spiegare che il forestiero voleva entrare per consegnare una missiva, ma rifiutava di dare le proprie generalità e di dire da parte di chi era, il protettore della colonna dell'oceano Atlantico settentrionale si girò verso lo sconosciuto e questi, mantenendo sempre il volto semi nascosto dal cappuccio, senza proferire parola gli mise in mano il plico e si dileguò fra la folla che incuriosita dal frastuono li aveva circondati.
    Istintivamente Kanon pensò di seguirlo, ma fra la folla erano presenti anche donne e bambini, ritenne quindi opportuno lascialto andare, rischiava di fare male a qualcuno, incuriosito aprì la missiva, notò che non era indirizzata direttamente a lui ma che era una richiesta di aiuto rivolta alla globalità dei guerrieri, l'invito era proposto quasi come una sfida e li esortava a recarsi in Belgio nella cittadina di Namur alla magione Valeth per dimostrare con i fatti il suo valore.

    Che strana richiesta, non comprendo questo alone di mistero, se una persona ha bisogno di aiuto dovrebbe spiegarsi meglio, queste mezze frasi, l'anonimato mi fanno quasi pensare ad un tranello, se necessita di me perchè non mi si rivolge direttamente e mi spiega cosa vuole?

    Pensò Kanon mentre si dirigeva all'inteno della sua magione andando verso il suo ufficio, giuntovi si sedette alla scrivania ed istintivamente accartocciò la missiva e la cestinò, iniziò quindi a controllare cosa era rimasto in sospeso, lavorò per alcune ore anche se il suo sguardo cadeva spesso sul cestino, pur non condividendone la forma, la richiesta era stata fatta in un modo che lo incuriosiva, recuperò la lettera, con le mani la stese sulla scrivania e d'impulso fece preparare la sua carrozza, con all'interno il suo pandora's box per dirigersi in Belgio.
    Il Viaggio si svolse senza intoppi, giunto nei pressi della sua meta, scese dal suo mezzo di trasporto, si mise il contenitore delle sue sacre vestigia sulle spalle e si incamminò verso il centro seguendo le indicazioni dei passanti, intuì di essere arrivato quando si ritrovò davanti ad un mastodontico ingresso attorniato da numerose altre persone, incuriosito si avvicinò cautamente per non attirare l'attenzione su di se.

     
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  5. Ramked
     
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    Era seduto da ormai 2 ore, senza fare assolutamente nulla. A parte osservare il vuoto, ossia niente. Perché non aveva voglia di fare niente. Papillon se ne stava all'ombra di un frondoso albero presente nei pressi del confine, al di fuori degli Inferi veri e propri, respirando una piacevole aria frizzantina del mattino, con un'intermittente brezza che faceva ondeggiare leggermente i rami e che accarezzava il volto dello spectre, facendogli provare una sensazione piacevole che quasi aveva dimenticato. L'Ade restava sempre la sua casa e mai l'avrebbe lasciata, ma in quel momento non ci pensava, intento solamente a godersi quel momento di ozio, uno dei tanti a dire il vero. Ma non tutto ciò che è piacevole dura in eterno, così infine anch'egli si stufò di restare in quel luogo e si diresse lentamente verso la via del ritorno. Ogni volta che varcava nuovamente la soglia degli Inferi incrociava sempre gli sguardi impauriti e intrisi di timore che coglieva dalle semplici 'reclute', soldati buoni solo per fare numero, privi di alcuna utilità se non quella di contribuire ad aumentare l'autostima di Papillon, il quale godeva come pochi nel catturare quelle espressioni angosciose, dovute alla sola presenza d'egli.

    Infine giunse nella propria dimora, pronto a buttare via altro tempo nel dolce far niente. Tuttavia, proprio sulla porta, Ramked trovò una lettera chiusa. Si voltò in cerca di quello che doveva essere il messaggero, ma non vide nessuno. Fece qualche passo in avanti e vide uno dei sottoposti, al quale si rivolse con tono severo.

    "Ehi tu, sai chi mi ha recapitato quella lettera?"

    L'interlocutore quasi sbiancò, iniziando a balbettare e a farfugliare alcune parole. Papillon comprese che stava nascondendo qualcosa, così decise di sfruttare la sua pessima fama. Tramite la Psicocinesi gli strinse la gola.

    "Te lo chiedo per l'ultima volta: chi mi ha recapitato quella lettera?"

    A quel punto, con quel poco fiato che aveva, il sottoposto gli rivelò che aveva visto un individuo ammantato di nero e dal volto coperto lasciare un pezzo di carta sulla soglia della dimora dello spectre per poi allontanarsi e sparire.

    "E tu hai lasciato che se ne andasse tranquillamente?" disse sommessamente Papillon, palesando una notevole collera. Dopodiché, in un gesto di stizza, lo scagliò al suolo.

    Tornato nella propria dimora, lo spectre prese la missiva e la aprì con una certa irritazione, essendo sicuro che fosse latore di una seccatura. Ciò che lesse però lo colpì. Innanzitutto il mittente era sconosciuto, se fosse stato il Granduca sarebbe stato specificato; il messaggio poi precisava che questo stesso era stato inviato ad altri guerrieri, ovvero a coloro che fossero ritenuti i migliori e i più valorosi e questo non fece altro che inorgoglirlo e far schizzare il suo ego già smisurato; infine vi era una specie di prova da affrontare, non identificata ma che poteva essere scoperta solo recandosi alla Magione Valeth, nella cittadina di Namur, in Belgio. Appena terminò la lettura, Ramked si trovò di fronte ad un bivio: da un lato non voleva tirarsi indietro di fronte ad una sfida lanciata apertamente e nella quale si sarebbe trovato a confrontarsi con altri guerrieri; dall'altro, non sapeva assolutamente di cosa si trattasse e, soprattutto, chi fosse l'autore di tutto ciò e che scopi avesse. Insomma sentiva fortemente la puzza di trappola. Una tale decisione poteva essere presa solo con l'aiuto della sua moneta, che prontamente trasse dalla tasca, deciso ad accettare il responso d'essa, qualunque fosse stato. Testa, avrebbe accettato; croce, rifiutato. La lanciò e la riprese in mano. Risultato, testa. Preparò dunque le sue cose, indossò la sua adorata corazza e partì.

    In un paio di giorni, arrivò nei pressi della meta. Cercò di non dare troppo nell'occhio, preferendo essere prudente e per questo coprì la sua armatura con un lungo manto scuro. Non ebbe difficoltà a farsi dare le indicazioni necessarie per raggiungere la sua destinazione. Mentre vi si avvicinava, si soffermò per qualche istante sulla bellezza del paesaggio, a lui sconosciuto ma che entrò nelle sue grazie e non era poco per un'amante dello stile e della bellezza come lui. Infine arrivò nella Magione Valeth, il luogo indicato nella lettera. Ivi erano presenti altri individui, facilmente identificabili come guerrieri, comprendendo che anche loro avevano ricevuto quel messaggio. Per un momento, Ramked percepì puzza di trappola. Ma subito prevalse il suo orgoglio, era molto curioso di sapere i dettagli di quella famosa sfida. Non aveva che un obiettivo: far scattare l'eventuale trappola.
     
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    Granducato dell'Ade
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    Tutti quanti riescono dunque a giungere a destinazione, chi domandando a ignari ed innocenti cittadini - i quali apparivano spaventati al solo sentir nominare quella Magione - e chi per puro istinto. Molte delle persone là presenti hanno accettato per la gloria, la fama. Pur non conoscendo né il mittente né le intenzioni di questo vogliono misurare le proprie capacità, una scelta che pur di nutrire il proprio ego non può e non deve assolutamente venir rifiutata.

    Sono tante le persone che hanno deciso di prendere parte a questa sfida, così tante che Yuuki, Kanon, Ramked e Khorne a momenti si ritrovano quasi schiacciati. Il vociferare è alto e fastidioso, un brusio continuo di persone che fanno conoscenza, litigano o incontrano vecchi compari. Per ora tuttavia tra i quattro Cavalieri non pare esserci il minimo contatto, inconsapevoli l’uno della presenza dell’altro. All’improvviso le voci si spengono lasciando spazio alla sorpresa, mentre un forte scricchiolio è preludio alle aperture delle colossali porte punto di accesso al castello. Esse si schiudono lentamente, lasciando la visione di un grandissimo spiazzo in cui tutti i combattimento si sarebbero potuti sistemare comodamente senza rimanere ammassati. Velocemente la folla procede, occupando l’intera piazza della Magione la quale si rivela grande.. Grandissima.. Imponente. Un complesso in pietra portentoso, meraviglia agli occhi. Non è tuttavia il momento di contemplare il capolavoro dal sapore medievale, quanto dal balcone che da sullo spiazzo emerge una figura.

    Non la si riesce ad osservare con precisione, tuttavia il tanto che basta a disegnarne una descrizione fisica: capelli castani non molto lunghi - con dei ciuffi che ricadono sul volto -, due tondi occhiali da vista, di corporatura abbastanza esile e vestito di raffinati abiti pregiati violacei. Il silenzio è divenuto padrone di quel luogo, facilitando la voce del ragazzo nel farsi udire perfettamente da tutti i presenti.

    lezardvaleth
    " Benvenuti, guerrieri. Benvenuti alla Magione Valeth. "

    Inarca le braccia lentamente, quasi a indicare l’immensità del luogo.

    " Colui che vi ha riunito in questo luogo non è niente meno che il proprietario di questo castello, niente meno che me: LEZARD VALETH. "

    L’espressione sul suo volto assume un ghigno malefico, uno sguardo appena visibile in grado di incutere timore ai più.

    Una piccola pausa sussegue il nome appena pronunciato, dopo la quale l’acuta tonalità di voce di Lezard ritorna a farsi viva.

    " Siete voi i valorosi condottieri che hanno accettato la mia sfida, una sfida che premierà i vincitori con laute ricompense oltre l’onore di essere definito il grande dei grandi. FAMA, GLORIA, POTERE, DENARO. Voi che di questo il vostro ego nutrite, mostratemi di che pasta siete fatti. "

    Fa quindi per voltarsi, tornando dentro la Magione. Tuttavia si ferma di colpo, schiudendo ancora una volta le proprie labbra.

    " Il motivo di tutto questo? Verrà rivelato solo ed esclusivamente a coloro che si distingueranno nelle prove che vi ritroverete ad affrontare. ..ahahah..AHAHAHAH… "

    Ride di gusto ritirandosi all’interno della Magione. Parte degli interrogativi sono stati dunque degnati di risposta, tuttavia ecco che dalle parole dell’organizzatore di tutto questo hanno origine nuove e arcane domande. Quali sono queste motivi che andranno spiegati solamente a coloro che dimostreranno la propria forza? Quale ragione potrà mai valere ricchezza e gloria in quantità tale? Soprattutto queste prove che accenna nel suo discorrere.. Di che tratteranno?

    Domande, domande, domande. Senza una risposta. Solamente cimentandovi in queste imprese riuscirete a saziare la vostra curiosità, solamente.. Intraprendendo una delle strade che vengono giusto ora rivelate. Quattro cancelli si sollevano lasciando libero il passaggio: uno a est, uno a ovest, uno a nord est e l’altro a nord ovest. I guerrieri là presenti urlano, il brusio delle loro parole è fastidiosissimo. Non più della folla e improvvisa corsa che accennano prendendo ognuno la strada che più desidera. Nel frattempo il portale che vi ha condotti all’interno dello spiazzo s’è chiuso, non lasciando assolutamente via di fuga.

    Cavalieri, non vi rimane che scegliere la via che più vi aggrada e cimentarvi nella sfida che vi attende, impazientemente.

    Turnazione
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    babel83
    Kurein no Yuuki
    kanon83
    Ramked
    Quest Master

    Limite massimo di tempo: 4 giorni dal post precedente, in caso di mancato avviso per eventuali problemi il personaggio viene mosso dal Quest Master perdendo il proprio turno.

     
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    Pressata a ridosso del grande portone, la folla era ormai in trepidante attesa. Urla e schiamazzi rimbombavano, fino a quando uno stridio sinistro fece piombare il silenzio, ossia quello delle ante che finalmente si aprirono liberando l'accesso alla magione. Come in fiume in piena la folla giubilante vi entrò, ignara di cosa si celasse all'interno. Khorne, ben coperto dal proprio manto, osservò e attese che la ressa calasse, così da potervi entrare con comodo, senza che tanti bruti inferiori lo strattonassero.
    Giunto dinanzi al valico scese da cavallo, ma prima di oltrepassare la soglia affondò una mano sulla criniera di Bucefalo con cui intimarli di aspettare il suo ritorno, che auspicava essere trionfante.

    Cià... andiamo a scoprire fino a che punto è interessante questa pagliacciata...

    Molti lo avevano già preceduto ma il suo primo appunto fu alle dimensioni dello spiazzo, il quale per grandezza superava ogni aspettativa, tanto che nemmeno il palazzo dell'Imperatore poteva vantare una simile adunanza, che ad occhio e croce avrebbe potuto costituire un intero esercito.
    D'un tratto su un maestoso balcone apparse un figuro, forse un intellettuale dalle apparenze. Proferì verbo con voce empia ottenendo l'attenzione di tutti coloro che erano entrati, tra cui il generale di Scilla.
    Altro non era che il padrone della magione... Lezard Valeth era il suo nome, nonché colui che aveva radunato una cosi insolita calca di uomini. Khorne rimase stupito dall'autorevolezza che quel giovane emanava, e forte di quella posizione dominatrice riusciva a rievocare un condottiero nel tipico discorso alle proprie truppe. Le sue parole si insinuarono nella mente di ognuno, ma al contempo tante domande esigevano risposta.
    Valeth sparì lasciando dietro di sè l'eco della sua risata raggelante e volti interdetti. Nel mezzo della bolgia riuscì a scorgere quattro cancelli che vennero aperti, mentre quello d'entrata alle loro spalle venne serrato impedendo qualunque fuga. Poco importava, poiché Khorne non aveva la minima intenzione di tornare sui suoi passi, non prima di essere assurto alla gloria.

    La folla si divideva verso i portoni aperti. Khorne, come altri, scelse quello ad est.
    Carico di adrenalina sorrise... l'avventura era cominciata.
     
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  8. Kurein no Yuuki
     
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    L’attesa non fu lunga in quanto poco dopo che si appoggiò al muretto un grande cancello si aprì mostrando uno spiazzo enorme dal sapore medioevale. Yuuki coperta dal suo mantello nero vi entrò tra spintoni e insulti assieme alla pigia di persone tra cui molte sembravano far gara per arrivare per primi.
    Nella piazza medievale pareva non ci fossero altre vie d’uscita aperte quindi probabilmente avrebbero tutti quanti dovuto aspettare lì chissà chi e per chissà quale motivo.
    Apparve poco dopo un individuo da uno dei maestosi balconi che si presentò come Lezard Valeth, padrone di quella magione e colui che aveva inviato la lettera con la sfida al fine di dimostrare il proprio valore. Aveva un atteggiamento che Yuuki definiva da persona folle, ma la cosa che la lasciò veramente sorpresa è che rientrò nella magione scomparendo alla vista di tutti, dopo aver precisato che il motivo del perché aveva richiamato a sé tutti quei valorosi combattenti lo avrebbe rivelato solo a chi avrebbe superato le sfide che si sarebbero susseguite a breve.
    Yuuki sussultò come se un brivido le avesse percorso la schiena quando udì il forte rumore dei quattro cancelli che si aprirono poco dopo. Le porte dei cancelli non fecero in tempo ad aprirsi bene che subito molti iniziarono la corsa per entrare per primi nei vari cancelli.
    Yuuki attese qualche istante per poter scegliere con calma quale cancello varcare, poi scelse per quello a ovest semplicemente perché era più vicino a lei. Lo oltrepassò decidendo per il momento che doveva fregarsene del vero motivo di quel raduno di guerrieri, in fondo lei era lì solo perché voleva solo dimostrare di essere abbastanza forte per poter difendere adeguatamente sé stessa e le persone per lei importanti.
     
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    Granducato dell'Ade
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    Calmo e compassato, pure Kanon segue la folla che velocemente è andata a riversarsi all’interno dell’enorme spiazzo della Magione. Egli osserva con attenzione il luogo, trovandolo a primo impatto a dir poco affascinante; di tutt’altro avviso le opinioni riguardi il padrone di casa, il quale palesatosi si dimostra come un vizioso nobile che lancia loro una sfida. In realtà per scoprire il vero motivo che gli ha indotti in quel luogo devono superare una serie di prove.

    Interrogativi su interrogativi che, tuttavia, non ricevono ancora una risposta. Il grande portale alle spalle ormai è chiuso, inutile dunque guardare indietro ma solo procedere in avanti. Dopo quindi un primo attimo dovuto a pensieri e riflessioni e soprattutto dopo aver recepito l’apertura dei quattro cancelli ecco che pure il General Marines prende la sua decisione: imbocca l’apertura a nord-est.

    Per ora Kanon, Khorne e Yuuki hanno varcato tutti e tre cancelli differenti. Quale sarà la invece la strada che Ramked deciderà di percorrere? L’ultima diversa rimasta oppure la medesima di un altro Cavaliere? Beh, direi che lo scopriremo presto.. Molto presto.

    CITAZIONE
    Personaggio mosso sotto richiesta dello stesso kanon83.

    Turnazione
    CITAZIONE
    Ramked
    Quest Master

    Limite massimo di tempo: 4 giorni dal post precedente, in caso di mancato avviso per eventuali problemi il personaggio viene mosso dal Quest Master perdendo il proprio turno.

     
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  10. Ramked
     
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    Continuarono ad arrivare sempre più persone, fino a riempire il piazzale. La confusione non era gradita a Papillon, che iniziava a spazientirsi. Tutte quelle voci provocavano un tremendo fastidio ai suoi timpani. Non vedeva che finisse. Il suo desiderio venne esaudito in breve tempo, quando si aprì il grande portone d'ingresso. I presenti varcarono velocemente la soglia mentre Papillon lo fece a passo lento. Mentre si apprestava a sistemarsi nell'enorme spiazzo antistante il portone, lo spectre rimase affascinato dalla bellezza architettonica della Magione, opera d'epoca medievale di pregevole fattura, e il ragazzo di grazia e stile se ne intendeva. Continuava ad ammirarla fino a quando venne interrotto dall'arrivo di un individuo, che si presentò sul balcone che dominava l'intero ingresso. La prima cosa che Papillon capì è che sapeva vestirsi con un certo gusto, dati i raffinati abiti che indossava. Ad un certo punto, quest'ultimo iniziò a parlare presentandosi a tutti quanti come il padrone di casa, di nome Lezard Valeth. Egli aveva un atteggiamento quasi a voler incutere soggezione ma a Ramked gli faceva un baffo .

    °Umpf, che buffone...°

    Successivamente confermò la sfida lanciata tramite il messaggio, tuttavia nemmeno in quel momento specificò di cosa si trattasse esattamente. Se voleva stuzzicare la curiosità altrui, ci era riuscito. Infine si ritirò nella propria dimora, ridendo come uno zotico. Un istante dopo, si aprirono quattro cancelli, ognuno dei quali conduceva in una diversa direzione. A Ramked non piaceva come si stava mettendo la situazione, preferendo avere almeno una risposta alle tante domande che si poneva.

    °Ma ormai sono in ballo...°

    Lo spectre si trovava vicino al cancello posto ad ovest, ma vide che già alcuni lo avevano varcato mentre fino a quel momento nessuno si era azzardato ad addentrarsi in quello di nord-ovest. Visto che a lui non piaceva seguire la 'folla', Papillon decise di andare proprio lì, al cancello di nord-ovest. Ovviamente non sapeva cosa si sarebbe trovato sul suo cammino, ma qualsiasi cosa sarebbe stata lui l'avrebbe superata. Semplicemente perché era il migliore.
     
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    I quattro Cavalieri dunque scelgano la loro strada, che caso ha voluto fosse diversa per ciascuno di loro. Allo stesso modo tutti i guerrieri che hanno accettato l’invito - nonché la sfida di tal Lezard Valeth - si sono distribuiti, imboccando ognuno il cancello a loro più congeniale. In che luogo sarebbero capitati e la sfida che li avrebbe attesi sarebbero rimasti ignoti ancora per poco. La prima prova ha inizio non appena il primo piede varca la soglia del dato cancello.

    Panoramica :
    Khorne → Ala Est
    Yuuki → Ala Ovest
    Kanon → Ala Nord-Est
    Ramked → Ala Nord-Ovest



    ALA EST

    La mandria di guerrieri varca le soglie del cancello Est e con loro pure il General Marine di Scylla. Non appena tutti superano l’entrata ecco che il cancello si chiude, facendo ben intendere che da lì non si può assolutamente tornare indietro ma solo andare avanti. La stanza si presenta dalle grandissime proporzioni, delineando un grosso spazio vuoto. Solo pavimento, mura a soffitto. Essa si protrae soprattutto in lunghezza, difatti si può riuscire malapena a scorgere in lontananza un altro cancello. I ‘valorosi’ guerrieri si guardano attorno, dando voce ad un brusio che ben presto diviene chiasso. La stanza è completamente priva di qualunque cosa, come un grandissimo corridoio che richiede solamente d’essere attraversato. Essi chiaramente non riescono a spiegarsi dove sia la difficoltà in tutto questo, cercando di scorgere eventuali trappole; niente tuttavia, quasi si trattasse di uno scherzo di pessimo gusto. La maggior parte di loro dunque decide di prendere l’iniziativa, cominciando ad avanzare senza che niente e nessuno potesse in alcun modo arrestarne il cammino. Acquisendo dunque sicurezza ecco che altri guerrieri seguono quelli già partiti in precedenza quando.. Ecco che accade qualcosa di inimmaginato. Le pareti cominciano a fumare e la temperatura ad aumentare drasticamente, tanto che si comincia a sudare. Un’enorme calore si espande per l’intera stanza, quando improvvisamente dal soffitto, circa al centro della stanza, emerge un muro di fiamme che carbonizza all’istante coloro che vi si trovano sotto. Tra i guerrieri scoppia il panico: chi urla, chi corre verso il cancello sperando di uscire al più presto, chi crolla a terra quasi squagliandosi dal caldo. La maggior parte di loro viene rapidamente eliminata dalle fiamme, le quali fuoriescono improvvisamente dalle pareti, dal pavimento e dal soffitto.

    Uno spettacolo senza ombra di dubbio inaspettato per come si è presentata inizialmente quella grandissima camera, uno spettacolo che si palesa innanzi gli occhi di un Khorne ancora rimasto inattivo. Per ora almeno. Solamente quattro persone sono rimaste al punto di partenza, chiaramente non fidandosi ad avanzare un passo immediato e tra queste c’è pure lui.
    Ma pure per loro è in arrivo una sorpresa.
    Il vapore che fuoriesce dalle pareti rende la vista completamente offuscata, il calore continua ad aumentare e.. una colonna di fiamme vortica velocemente in quella direzione. Ne si può percepire la natura cosmica.

    Il comitato di accoglienza s’è dunque mostrato porgendo il suo speciale benvenuto, ora sta a Khorne e gli altri contraccambiare gli omaggi. Non prima ovviamente di aver evitato il peggio. Riuscirà il Cavaliere dei Mari ad evitarlo, rendendo inoffensiva quella colonna di fiamme che rapidamente si dirige verso di lui? Non solo, come deciderà di muoversi ora che ha verificato con i suoi occhi e alle spese di sciocche vittime le peculiarità di quel luogo?

    Solamente lui potrà soddisfare la nostra fame di curiosità.


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    Limite massimo di tempo: 4 giorni dal post precedente, in caso di mancato avviso per eventuali problemi il personaggio viene mosso dal Quest Master perdendo il proprio turno.

    Nota: Per qualsiasi dubbio o problema non esitate a cercarmi.

     
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    Un grande salone, incredibilmente vuoto, si prospettava davanti al generale di Scilla dopo aver oltrepassato la soglia est. Un fragore metallico rimbombò violento... SBAM!
    Il portone appena valicato venne serrato, cosi come quello che si intravedeva dall'altra parte del corridoio, creando ben presto un panico tra la gente che sfociò in deliri disperati che rasentavano la follia.
    Tra tutti solo pochi erano rimasti in religioso silenzio in retroguardia, tra questi Khorne, il cui volto ancora celato dal cappuccio mostrava un sorriso divertito quando la paura cominciò ad aleggiare. Una paura che tuttavia era concreta e giustificata dal caldo opprimente che si diffuse rapido e mortifero, ancor più dalle carcasse fumanti di coloro arsi vivi a causa delle lingue infuocate che si sprigionarono all'improvviso dal soffitto, tramite un'apertura posta al centro.
    Eppure il sorriso presto si spense nel vedere colonne di fiamme fuoriuscire ovunque e falcidiare ranghi interi, mentre un caldo insopportabile cominciava ad annichilire tutti senza distinzione.

    Che caldo atroce! Devo fare qualcosa, sennò finisco abbrustolito come questa marmaglia...

    La fronte imperlata di sudore e una vista precaria furono sufficienti per agire e rompere gli indugi, specialmente quando vide una colonna di fuoco dirigersi verso di lui. Conscio che ogni secondo lo avvicinava ad una morte prematura quanto becera, espanse il proprio cosmo attingendo al domino dell'elemento acqua di cui poteva giovare. Il suo cosmo prese forma tramutandosi in particelle di acqua che bagnarono interamente la sua figura, la quale poi divenne epicentro di una grande esplosione cosmica intrisa della fonte salata dei mari il cui impeto era atto a infrangersi contro ogni parete. Il suo intento era salvaguardarsi dalle fiamme e dal calore e spegnere ogni focolaio laddove si celava.

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    - Controllo dei mari - (abilità personale)
    Come ogni generale degli abissi egli è in grado di controllare l'elemento acqua. Con questa abilità si possono quindi provocare dardi acquatici, maremoti, gorghi acquatici, geyser, ecc…
    Grazie a tale dominio si è anche capaci di elaborare attacchi e difese (di bassa entità rispetto alle tecniche).
    079fk

    CITAZIONE
    - Flutti del Pacifico - [offensiva]
    Tale tecnica denota la padronanza del Generale nel dominare le acque. Destando la furia del Pacifico, egli richiama intorno a sè, direttamente dal sottosuolo, gli impetuosi flutti dei mari, i quali assumono la forma di una cupola. Il generale diviene egli stesso l‘epicentro di una immane esplosione acquatica e cosmica che si propaga a 360° nel tentativo di travolgere qualunque cosa nel circondario e annichilirlo per la pressione.
    Variante: i flussi che scaturiscono dal terreno, anziché circondare il generale, prorompono in colonne vorticanti presumibilmente sotto i piedi del nemico, con lo scopo di sorprenderlo ed alzarlo in aria per poi farlo cadere rovinosamente al suolo.
    isaak39du

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    La prima prova che vede impegnato Khorne, il General Marine di Scylla, si rivela una vera e propria trappola mortale. Quasi tutti i guerrieri presenti in quella sala sembrano non riuscire a oltrepassarla, ritrovandosi vittime delle fiamme che fuoriescono da ogni dove. Solamente in quattro, ora come ora, sembrano avere la possibilità di andare avanti e procedere alla prossima sala.. Là dove senza dubbio li avrebbe attesi una nuova e - chi lo sa - più difficile sfida. L’acqua generata dalla tecnica cosmica del cavaliere dei Mari sembra produrre parzialmente i risultati sperati. Difatti, nonostante essa investa egli stesso, non può di certo garantire una difesa a mo di armatura contro il fuoco e ancora.. le pareti, il soffitto: non paiono minimamente risentirne. Lingue di fiamme fuoriuscivano prima e lingue di fiamme a movimento casuale ancora fuoriescono. Tuttavia se da questo lato la possiamo considerare come una strategia fallimentare, da un altro ottiene non poco successo: l’esplosione acquatica intacca la colonna di fiamme diretta verso il gruppo di guerrieri spegnendola e salvando per questo momento la situazione. Una situazione comunque aggravata dal continuo aumentare della temperatura.

    Ritorneremo comunque più tardi a narrarvi le gesta di Khorne, concentriamoci ora sull’Ala Ovest..


    ALA OVEST

    ..dove Yuuki e altri dei guerrieri che hanno accettato la sfida di tal Lezard Valeth si inoltrano oltrepassando l’adepto cancello. Questa stanza appare più piccola rispetto a quella Est, sia in lunghezza che in larghezza. Come nell’altra però vi è un secondo cancello, punto di uscita dalla stessa. L’entrata invece si richiude improvvisamente, in un gran frastuono, lasciando tutti i guerrieri intrappolati all’interno; non che questo importi loro poi tanto, d’altronde erano lì per affrontare queste sfide e di certo non per darsela a gambe levate. Perlomeno.. Non ancora. Ci vogliono solamente pochi attimi affinché essi si ricredano, desiderando fuggire da quel carcere mortale. Sotto forma di una lieve brezza, le membra dei là presenti vengono coccolate e cullate fino a quando il moto del vento si sbizzarrisce divenendo impetuoso. Come un vero e proprio tornado, esso assume un movimento rotatorio sobbalzando buona parte dei guerrieri e scaraventandoli violentemente a destra e sinistra contro le pareti. La stessa Yuuki in un primo momento non può resistervi, venendo sbalzata ferocemente all’indietro senza che possa in una qualche maniera opporsi..

    suazopng
    *SBAM*
    Improvvisamente la sacerdotessa impatta contro qualcosa.. Non un muro tuttavia.

    " Ehi, tu fare addenzione o fare del male a qualguno. "

    Afferma un uomo altissimo e grossissimo, un vero e proprio armadio, scuro di carnagione e con un accento stranissimo. Egli ti fissa con le sue pupille colo arancio per poi proseguire.

    " Quale ezzere prova? Io sendire nulla. "

    Appare stranamente calmo, rimanendo immobile in quella catastrofe. In un modo o nell’altro quel grossissimo uomo funge da protezione alla coreana, mentre la maggior parte dei guerrieri sono vittime della tromba d’aria. Molti di loro perdono la vita a causa delle continue e violente sbattiture, alcuni vengono dilaniati da quel vento che assumendo sempre più movimento arriva ad ottenere una peculiarità di taglio. Alla fin fine a rimanere ancora in gioco sono Yuuki, quel grossissimo uomo di colore, un giovane ragazzo che nonostante sia sbalzato qua e là dal vento riesce a sopravvivere - utilizzando il muro come una superficie di slancio - e.. un misterioso uomo che arriva al cancello di uscita e lo oltrepassa senza ulteriori complicazioni, lasciando che si richiudesse subito dopo.

    E’ chiaramente difficilissimo riuscire ad avanzare un passo in data circostanze, figuriamoci arrivare fino il cancello senza venire respinti e divenire così vittime di quell’impetuoso tornado. Cosa si inventerà Yuuki? Troverà il modo per proseguire o dovrà arrendersi già alla prima prova? Forse la velocità di movimento può rivelarsi un’arma vincente, forse ella dovrà dare sfogo alle sua abilità di cavaliere. Una sola cosa è certa: in questa stanza viene messa a dura prova la sua forza, di volontà e fisica; pure spirituale.

    Panoramica :
    Khorne → Ala Est - Stanza del Fuoco
    Yuuki → Ala Ovest - Stanza del Vento
    Kanon → Ala Nord-Est - ??
    Ramked → Ala Nord-Ovest - ??



    Turnazione :
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    Kurein no Yuuki
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    kanon83
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    Ramked
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  14. Kurein no Yuuki
     
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    Varcato il cancello scelto si ritrovò in una stanza che non la colpì particolarmente se non per un altro cancello dal lato opposto, quindi fece qualche passo all’interno della stanza provando a vedere se conosceva qualcuno dei guerrieri presenti.
    Un improvviso e sordo rumore la indusse a girarsi dietro di sé per costatare che l’ingresso si era chiuso non permettendo in nessun modo di fuggire. Ciò non intimorì Yuuki perché le sembrò normale impedire la fuga a chiunque in quel modo; del resto erano tutti lì perché avevano accettato una sfida. Si girò ancora per tornare alla posizione di prima e posare lo sguardo sull’altro cancello perché si aspettava che da lì arrivasse in tempi brevi un incaricato a dare istruzioni per la sfida che li attendeva.
    Nell'attesa si accorse che un piacevole venticello iniziò a smuoverle il mantello nero che indossava, donandogli un po’ di benessere come se la cullasse. La sensazione piacevole la indusse a socchiudere gli occhi mentre si portava una mano davanti a sé per tenere chiuso il più possibile il mantello, temendo che il riflesso dell’argentea armatura che la ammantava potesse in qualche modo rivelare la sua identità.
    Ciò che non capiva della strana circostanza era come potesse esservi del vento all’interno di una stanza priva di finestre. Inizialmente pensò che fosse uno spiffero, ma fin da subito scartò tale ipotesi perché il vento lentamente cresceva di intensità, tanto è che da leggera brezza diventò imponente e vorticoso come una tromba d'aria.
    Poco dopo quel vento sferzava così violentemente da riuscire a far sobbalzare molti guerrieri, facendoli sbattere tra loro, contro i muri, il soffitto, il pavimento … decretando purtroppo la morte di molti. Lo spettacolo fu agghiacciate e la stessa sacerdotessa fu vittima di quel vento sobbalzando all’indietro fino a sbattere contro qualcosa che la fermò. Non era un muro, ma con grande meraviglia della ragazza era un ragazzo dalla carnagione scura, decisamente molto più alto di lei, robustissimo almeno all’apparenza.
    Con uno strano accento le disse di fare attenzione e le chiese informazioni sulla prova poiché non aveva capito cosa stesse succedendo. Yuuki lo guardò in volto attraverso l’argentea maschera e gli rispose educata, ma atona.

    « Non ci è stato detto nulla, ma suppongo che la prova consista nell'arrivare illesi dall’altra parte. »

    La colpì che quel tipo sembrasse non avvertire neanche quel vento, forse grazie alla sua robustezza.
    Nel frattempo intorno a loro si presentava un macabro spettacolo; si potevano udire grida di dolore e vedere corpi che venivano sbattuti in tutte le direzioni fino a essere letteralmente squarciati dalla forza del vento divenuta tagliente.
    La ragazza inorridita rimase immobile, incapace di reagire nell’immediato, accorgendosi solo dopo qualche istante che in qualche modo era stata protetta dal colosso alle sue spalle e che vi era un ragazzo ancora in vita che saltava da un muro all’altro, mentre qualcuno era riuscito a oltrepassare il cancello che si richiuse subito alle sue spalle.
    La circostanza non prometteva nulla di buono e, se non avesse trovato una soluzione in breve tempo, lei stessa sarebbe stata vittima di quella vera e propria tromba d’aria che si era manifestata in quell’ambiente.
    Le venne in mente quando anni prima si divertiva a ‘volare’ lanciandosi da posti alti, usando un drappo di stoffa per planare fino a quando non toccava il suolo. Le ci voleva non solo coraggio ma anche una certa abilità fisica per mantenere quell’equilibrio necessario per planare, senza fare movimenti bruschi o altro che la facessero precipitare nel vuoto. Certo le prime volte si era fatta male, da semplici grafi ad anche ferite e contusioni, ma per fortuna mai nulla di grave.
    Ricordando tutto ciò si tolse il mantello, mostrando ai presenti chi fosse veramente. Una ragazza dai biondi capelli raccolti in una coda che indossava una maschera e un’armatura che rilucevano argentee ricordando il bagliore della Luna. Al collo era avvolta una sciarpa rossa le cui estremità erano lasciate scivolare sul formoso corpo e che facevano capire che doveva essere molto lunga.
    La sacerdotessa con entrambe le mani tenne il mantello e alzò le braccia intenzionata a usare l’indumento nero come strumento per contrastare la forza del vento. Fece un salto e tentò di planare una prima volta per giungere il cancello d’uscita ma l’irruenza della tromba d’aria lì presente la scaraventò dalla parte opposta verso un muro.
    Un solo istante toccò però il muro dietro di lei, perché lo sfruttò per saltare verso il vento, ma mirando a spostarsi diagonalmente sul muro alla destra aiutandosi con il mantello per planare nella direzione che aveva scelto. Toccò il muro e fece un altro salto, questa volta mirando al cancello di ingresso.
    Riuscire in quella sfida sembrava così facile, ma non lo era. Infatti venne di nuovo sospinta dal vento che la fece andare a sbattere contro il soffitto. Fu a quel punto allora che la silver ebbe l’idea di muovere telepaticamente la sua sciarpa intorno a sé in maniera frenetica e brusca in modo da generare degli spostamenti d’aria per contrastare o almeno depotenziare in parte l’intensità del vento generatosi in quella stanza.
    Anche se sentiva dolore in maniera diffusa su tutto il corpo per le botte che aveva preso e l'armatura si stava leggermente ammaccando in più punti continuò a provare e riprovare riuscendo però solo in parte ad avanzare nella stanza. La sua determinazione e prestanza fisica l’avrebbero aiutata a superare la prima prova?
    In ogni caso leggiadra come una gru e testarda come solo lei poteva essere, provava con tutta se stessa a percorrere la stanza per oltrepassare quel dannato cancello dalla parte opposta.

    Abilità usate:

    Abilità fisiche:
    Agilità: Yuuki ha un'alta prestanza fisica che le permette movimenti veloci e coordinati, quasi leggiadri come il volo di una Gru.
    Equilibrio: Grazie agli allenamenti sostenuti ha acquisito un gran controllo della posizione e del movimento del suo corpo nello spazio. Ciò le permette di muoversi nello spazio e di compiere anche grandi salti ricadendo il più delle volte in posizione eretta senza particolare sforzo.

    Abilità mentali e legate al cosmo:
    Psicocinesi: Permette alla Sacerdotessa della Gru principalmente di muovere e deformare oggetti inanimati (es: la sua sciarpa) con la forza del pensiero. Con tale abilità può inoltre creare potenti onde di pura energia psichica o creare una valente difesa.
    Essendo i poteri psichici intangibili, le vibrazioni telecinetiche sono invisibili, ma se ne possono notare gli effetti quando sono usate su un oggetto inanimato per muoverlo o i danni di un'onda d'urto.
    Eccezione va fatta per i cavalieri con capacità psichiche che a seconda del divario energetico possono vedere più o meno chiaramente le onde psicocinetiche.
    L'efficacia di tale abilità va considerata in rapporto al livello energetico e alle abilità dei personaggi.
     
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    Leggiadra come una gru e testarda come solo lei poteva essere, provava con tutta se stessa a percorrere la stanza per oltrepassare quel dannato cancello dalla parte opposta. Adoperando dunque una strategia alquanto valida riesce più volte ad avanzare, finendo tuttavia col venire respinta dalla forza motrice del vento. Constatando il ciò ecco che palesa una nuova ed esilarante strategia: la sciarpa viene impregnata di cosmo e cominciando a roteare attorno ad ella origina un moto rotatorio contrapposto a quello del vento che le viene in faccia sputato. In un primo momento il tutto sembra funzionare, tuttavia nella foga del momento può capitare l’irreparabile; non è strano che venga escluso dai propri ragionamenti qualche particolare, anche il minimo logico, in grado di mandare a puttane tutto il lavoro svolto.. tanto da riportare l’intera situazione al punto di partenza. In questo caso nemmeno punto di partenza, considerando il pericolo che si troverà a combattere la giovane sacerdotessa. Andiamo passo per passo, in ogni caso, ed ecco svelato ciò che precisamente accade: la tattica adoperata da Yuuki per quanto qualitativamente buona detiene una vera e grossa falla, dimenticando quelle proprietà taglienti che il vento può assumere. Difatti senza dubbio non esso non è in grado di squarciare elementi quale l’argentea armatura o la sciarpa intrisa del potere delle stelle ma.. Il mantello, quello sì. Il mantello utilizzato per planare, sfruttando lo stesso spostamento d’aria, viene completamente tranciato facendo perdere quota, potenza e respingendo violentemente la ragazza.

    Come andrà finire per la giovane Yuuki? Lo scopriremo in un altro momento.
    Concentriamoci ora sul terzo Cavaliere, colui che ha imboccato il cancello situato a nord-est.


    ALA NORD-EST

    Kanon di Seadragon, Visconte di Rennes. E’ lui che in questo momento supera l’entrata all’ala nord-est, ritrovandosi all’interno di una stanza alquanto bizzarra nella sua forma. Essa si palesa di media grandezza, tuttavia non sono le proporzioni a colpire particolarmente i guerrieri - bloccati oramai dentro dalla chiusura del cancello - quanto il fatto che muri e colonne sembrano disposti in modo scomposto e casuale quasi originando una sorta di labirinto; difatti è celato alla vista il cancello d’uscita alla stanza. In ogni caso i guerrieri si scrutano attorno, effettuando qualche passo in avanti e cercando di comprendere il succo della prova che sicuramente stanno già affrontando. Niente tuttavia, non accade praticamente nulla. Un gruppo di guerrieri inizia dunque ad avanzare più velocemente, svoltando sulla sinistra (a causa di un muro che forma una sorta di bivio) nascondendosi alla vista di coloro che ancora non hanno mosso un solo piede.

    *AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH*

    Delle urla si fanno udire improvvisamente, un insieme di lamenti di dolore destinati a svanire dopo pochi secondi. Quasi immediatamente una scarica elettrica si palesa innanzi i sei guerrieri, tra cui il General Marines, ancora al punto di partenza mentre un guerriero scampato al massacro prova ad imboccare la strada opposta venendo colpito in pieno da un fulmineo lampo che lo carbonizza all’istante. La stanza comincia dunque a venire imperversata da luci e lampi, fulmini che si scagliano da una parte e l’altra senza apparente senso logico. L’elettricità presente nell’aria è chiaramente percepibile, tanto che il senso del tatto ne risente. La sfida sembra dunque iniziata e i sei devono trovare ora un modo per evitare i fulmini, percorrere la strada giusta in quel labirinto di colonne e mura e giungere quindi all’uscita da quella stanza.

    " Maledizione.. "

    Interviene uno di loro, chinando il capo quasi rassegnandosi al suo destino conscio che prima o poi sarebbe finito vittima di uno di quei fulmini. A susseguire tal intervento sono gli spostamenti di tre buffi ragazzi che levandosi una tunica di dosso cominciano a danzare, assumendo tutti e tre delle buffe pose. Dopo di che ecco che si voltano in direzione degli altri tre.

    saintclauspnghettorehemanbrucebatman
    " Non vi preoccupate, questa prova sarà una passeggiata fino a quando ci siamo noi..

    ..I CAVALIERI SUPEREROI! "


    Qualche secondo di silenzio e poi un violentissimo frastuono, un fulmine crolla a pochi passi dai tre, i quali spostandosi di lato si ritrovano ad affrontare assieme a tutto il resto del gruppo una tempesta di fulmini che rapidamente si avvicina.

    Chi sono quei tre buffi personaggi proclamatosi Cavalieri Supereroi? Inoltre riuscirà Kanon ad evitare e porgere difesa a se stesso contro la tempesta di fulmini in arrivo? Ancora, quale sarà la mossa del General Marine per riuscire ad avanzare alla prossima prova?


    Panoramica :
    Khorne → Ala Est - Stanza del Fuoco
    Yuuki → Ala Ovest - Stanza del Vento
    Kanon → Ala Nord-Est - Stanza dei Fulmini
    Ramked → Ala Nord-Ovest - ??


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    Limite massimo di tempo: 4 giorni dal post precedente, in caso di mancato avviso per eventuali problemi il personaggio viene mosso dal Quest Master perdendo il proprio turno.

     
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27 replies since 3/9/2011, 09:50   478 views
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