Saint Seiya/I Cavalieri dello Zodiaco GdR - The Saint Order

I Signori della Guerra

Test avanzamento energetico Beck'sleo/Kurein no Yuuki

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  1. The Saint Order
     
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    CITAZIONE

    Titolo:I Signori della Guerra
    Info: Test Avanzamento Energetico
    Testandi: Beck'sleo Energia Blu/ Kurein no Yuuki Energia Rossa.
    Locazione: Arena
    Prima a postare: Kurein no Yuuki.
    Minimo di post: 5
    Trama: Dopo i fatti accaduti durante la guerra ad Asgard gli equilibri sembravano essersi ristabiliti, pertanto la pace era tornata tra i quattro regni, ma così non era per la sacerdotessa guerriera che messa alle stretta durante quella sanguinosa lotta aveva dovuto confrontarsi non solo contro i nemici ma persino contro l'odiato nemico Gennosuke del Basilisco, con il quale aveva trattato una pace quanto mai discutibile. Benchè ora in tempo d'armistizio la giovane donna era venuta a conoscenza degli spostamenti del Granduca il quale adesso si trovava in presso un'arena vicino ad un villaggio neutrale ai regni con chissà quali scopi per la testa.
    Doveva agire in fretta, ed anticipare le mosse di quell'essere, e se mai, mettere fine una volta e per tutta la faida che c'era tra i due.




    Edited by Hyoga - 6/5/2012, 20:27
     
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  2. Kurein no Yuuki
     
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    Era passato del tempo dalla guerra ad Asgard e tutto sembrava essere tornato alla normalità, ma non era così per Yuuki. In lei vi era un misto di sentimenti tra odio, desiderio di vendetta e paura che quella nuova situazione di pace potesse essere compromessa in breve tempo. Questi sentimenti erano per la maggior parte frutto della faida che aveva aperto tempo prima con un certo Gennosuke, un individuo con cui Yuuki aveva avuto a che fare per fortuna solo due volte, ma che erano state sufficienti perché lei lo volesse morto.
    La prima volta lo aveva incontrato in Cina dove, dopo un breve scontro, lui riuscì a toglierle la maschera guardandola in volto, evento di per sé sufficiente per desiderare di ucciderlo secondo la legge della maschera legata alle sacerdotesse guerriere di Athena. Infatti, ogni donna che decideva di divenire una guerriera devota ad Athena era obbligata a indossare una maschera per celare la propria femminilità e poter così essere paragonata alla controparte maschile. Se per un qualsiasi motivo qualcuno l’avesse vista in volto priva della maschera era molto più umiliante che mostrarsi nuda.
    La seconda volta che Yuuki e Gennosuke si sono incontrati fu durante la guerra ad Asgard. Dopo una battaglia in cui fu ridotta molto male, intervenne il Granduca per fermare il suo avversario, preferendo alla violenza una via più diplomatica per concludere la guerra. Il ragazzo propose, come accordo a favore della pace, la cessione all’Impero dei Mari di Stoccolma in cambio della salvezza del regno del Nord dalle barberie dei Marine. Yuuki rifiutò duramente sapendo che andare contro un simile individuo, e specie nelle condizioni fisiche pessime in cui si trovava quella volta, poteva significare morte certa per lei. Inspiegabilmente però Gennosuke sembrò indifferente alla sua risposta e ordinò la ritirata dei suoi guerrieri, lasciandole il dubbio se stesse escogitando qualcosa di più grande per vendicarsi di lei, di Asgard e anche della Grecia.
    Una volta ristabilitasi completamente, i vari sentimenti e dubbi negativi che aveva nei confronti del Granduca spinsero Yuuki a cercare tracce sui suoi spostamenti e le sue intenzioni. Fu così che seppe che lui si trovava nei pressi di un’arena situata in una zona neutrale a tutti i regni.
    Dopo un viaggio di qualche giorno distava ormai solo un paio di chilometri dall’arena, quindi decise di fermarsi. Con sé aveva il minimo indispensabile, tra cui generi di prima necessita contenuti nella sua borsa a tracolla e lo scrigno contenente l'armatura della gru che appoggiò a terra.
    png
    Si tolse il mantello nero che indossava e aprì lo scrigno rivelando il totem della sua armatura dalle sembianze di una gru. In seguito bruciò una lieve quantità di cosmo richiamando l’armatura a sé per indossarla e una tenue luce argentea la avvolse, mentre l’armatura si sollevò da terra di qualche centimetro, si scompose e andò ad ammantare il delicato corpo della ragazza. Decise di nascondere la sua armatura rimettendosi addosso il mantello con il cappuccio in modo da nascondere la sua identità.
    Si rimise in viaggio fino ad arrivare di fronte l’arena, però non avendo tracce per individuare Gennosuke con precisione preferì essere prudente. Dopo aver varcato l’ingresso dell’arena prese il percorso che l’avrebbe portata sui gradoni adepti al pubblico pensando che così avrebbe dato meno nell'occhio e poteva avere una visuale maggiore sullo spiazzo adibito ai combattimenti. Silenziosa rimane nella penombra tendendo ben chiuso intorno a se il suo mantello e controllando se vi fosse qualcuno nell’arena oltre che lei.

    Legenda:
    Narrato
    "Pensato"
    Parlato


    Riepilogo:
    Tecnica Difesa: n/a
    Tecnica Offensiva: n/a
    Abilità: n/a
    Status psicologico: Da una parte è desiderosa di vendicarsi di Gennosuke per averla vista in volto, dall’altra teme che stia macchinando qualcosa di negativo nei confronti di Asgard e Grecia.
    Status fisico: In ottime condizioni

    Armatura: Silver cloth della Gru (lv. II) – Indossata e in perfette condizioni.

     
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    Prologo: Arrivederci o Addio.

    Forse era da ormai troppo tempo che rimandava, non c'era più nulla da fare, e sicuramente quello era il momento giusto.
    Alcune sue fonti gli avevano detto che presto il falco sarebbe tornato alla reggia; non sapeva se fidarsi o meno, tuttavia non aveva altra scelta, i fantasmi che lo perseguitavano non gli davano pace.
    Il sole ormai stava tramontando sul regno dove l'astro del diurno non scendeva mai al di sotto dello zenit, e lentamente le tenebre stavano calando sulla bellissima Versailles.
    Si massaggiava la pelle del viso innanzi allo specchio, sentiva la spinosa peluria sotto i polpastrelli, poi, dopo aver fatto una smorfia, s'apprestava a spalmare il sapone sul pennellino, lo girava con discreta forza generando quella che poteva essere utilizzata come l'antica schiuma da barba e dopo aver formato un bell'impasto, dava una pennellata decisa sul volto fino a ricoprirlo completamente e con l'altra mano ora libera passava delicatamente la lama del rasoio sul viso, così da liberarsi da quella fastidiosa barba.
    Erano anni che ormai si radeva, e mai gli era capitato di tagliarsi con le sue stesse mani, benché ti tagli ne aveva pieno il corpo, ma quella sera, aveva fatto troppa pressione sulla delicata carne ed un rivolo di sangue gli colava all'altezza del mento, un piccolo sfregio insomma, ma quel rosso gli ricordava il vero scopo della sua vita, e ciò che vedeva attraverso lo specchio lo faceva rabbrividire.
    La decisione era stata presa.
    Ripulitosi dal sapone con una bianca asciugamano si dirigeva verso la scrivania posta nel suo studio, ed accesa una lampada e bagnata la penna nel calamaio s'apprestava a scrivere ciò che il suo cuore da tempo teneva nascosto.



    "Versailles, le 12 mai XXXX

    Votre Altesse Sérénissime, le sacrifice de notre pays est consommée, et tout est perdu, je n'ai pas réussi.
    Pas comme vous n'avez jamais été en mesure d'utiliser la langue plutôt que l'épée, en cette période où vous n'étiez pas là j'ai essayé de faire tenir ensemble le royaume, mais comme le sable entre mes orteils est tombé inexorablement.
    Même les hommes les plus fidèles semblent conspirer derrière le mien que le vôtre, et «La guerre d'Asgard" n'est que la pointe de l'iceberg encore plus grand, à ce moment-là que j'ai vu de mes propres yeux le chaos qui a généré dans nos rangs, même le comte de Rennes fidèles semble avoir un effet boomerang.
    Je quiconque la confiance n'est plus, pas même le Khorne élève, que plusieurs lettres que j'ai décrit comme un fidèle serviteur du royaume, tantôt comme un propriétaire de chien qui nie les ans, la Fed a mordu la main [... ]

    Je m'en irai, je ne peux pas supporter de mourir aux mains de texture gluante affreuse d'un noble, moi qui suis le fils du champs de bataille, je préfère tomber avec une épée empoisonnée planté dans la poitrine.
    Je laisse cette lettre et d'autres indications de l'homme qui, je crois, je suis resté fidèle, il est Gaston, commandant adjoint de ma commande, il sera fidèle à vous comme il était avec moi [...]
    Ne pas prendre mon vol comme un acte de lâcheté, en effet, la suivante sera la vraie raison de mon voyage: l'épée Excalibur! Oui, pendant votre absence peut être conclu pour des informations qui m'amènent à elle! En vertu de mon bureau, dans un compartiment secret, il ya aussi l'histoire de la relation que j'ai écrit il ya longtemps ... "

    Elle s'arrêta un instant, encore une fois la plume trempée dans l'encre, puis recommence.

    "... Ce n'est pas au revoir, une épée ne peut pas rester trop loin de son fourreau, et un ami aussi bien en tant que guerrier, jure de revenir dès que j'ai terminé ma mission.

    Semper Fedelis, Gennosuke Là, le Grand-Duc de la France et Commandeur de l'Ordre de l'Aigrette"


    Chiudeva così la lettera in una nera busta sigillata con il suo simbolo, e dopo aver chiamato il fido Gaston la consegnava a lui, mentre ormai le prime luci dell'alba ridavano luce e lustro al regno del Re Sole.
    Sotto i primi raggi del sole, ed aiutandosi con le poche tenebre ancora rimaste, armato solo di spada e preso con se solo qualche vivanda per sopravvivere, Gennosuke, Comandante del Sacro Ordine dell'Airone nero, nonché Granduca di Francia scompariva nel nulla, per poi chissà farvi ritorno.

    Trascorrevano alcuni giorni prima che il guerriero nero raggiungeva un piccolo villaggio nei pressi di una zona neutrale ai quattro regni in perenne competizione tra loro, in quel periodo sentiva meno gravoso il peso sulle sue spalle, poiché s'era lasciato in dietro tutte le macchinazioni politiche per ritrovare la sua vera vocazione: la lotta come puro senso di vita, adesso combatteva solo per se stesso e per combattere contro avversari sempre più forti.
    Il viaggio tutto sommato non era stato poi difficile, anche se ora i viveri iniziavano a scarseggiare e l'esser giunti in quella zona abitata gli poteva dare il tempo per potersi riprendere e rifornirsi per poi ripartire. Era già pronto a saccheggiare gli abitanti del villaggio quando qualcosa attraeva la sua attenzione, proveniva dal centro della cittadina, e sia per sfuggire alla noia, sia perché ciò che aveva avvertito lo preoccupava decideva di recarsi nel luogo dove il suo sesto senso aveva sentito quella presenza.
    Con passo veloce, schivando i vari ostacoli che gli impedivano il passaggio raggiungeva una sorta di arena, probabilmente utilizzata durante le festività per intrattenere la popolazione con spettacoli di sangue e sudore, abbandonata a se stessa, ma pur sempre in buono stato.
    Quando il piè destro calpestava la fredda ed umida sabbia dell'area addetta alla lotta un senso di frenesia pervadeva il corpo e la mente del guerriero, in quell'istante la sua fantasia volava lontano, verso i campi di battaglia, dove le urla e gli spari si sovrapponevano all'odore di sangue e di morte.
    Sorrideva, come un bambino all'interno di una bottega di giochi.
    Sebbene pervaso da tutte quelle sensazioni quel senso di oppressione, non l'abbandonava e dopo aver annusato l'aria elettrica cercava con lo sguardo qualcuno, senza però mai scorgerlo.
    Ch'era qualche inseguitore partito dal regno per ucciderlo per alto tradimento? Degli scagnozzi ingaggiati da qualche nobile con il tentativo d'eliminarlo? Che Gaston l'aveva tradito o ancor peggio che non era riuscito a consegnare la sua lettera all'Imperatore?
    Con un misto di confusione e rabbia lasciava cadere il mantello che ne ricopriva le carni - che fin'ora aveva tenuto con se per proteggersi dalle intemperie - così da mostrarsi in tutto il suo splendore di guerriero, con indosso solo un nero pantalone e dei calzari, mentre il busto era completamente scoperto. Il sole del mattino bagnava con i suoi caldi raggi il corpo spartano del guerriero, solcato da una moltitudine di cicatrici ma mai mutilato, la perfezione di quella muscolatura massiccia gli donava un misto di bellezza e di terrore.
    Serrava il pugno per poi far scattare i muscoli del braccio come una molla verso l'alto e con voce simile al ruggito di un leone urlava qualcosa a qualcuno che ancora esitava a rivelarsi.

    «Fatti vedere fellone! O vuoi che mandi giù l'intera arena solo per scovarti e poi ucciderti? Oggi sono di cattivo umore, pertanto non farmi perdere tempo e lasciati uccidere!»

    Con l'occhio buono si guardava attorno, faceva schizzare la pupilla azzurra a destra e manca con l'intenzione di scovare il suo nuovo nemico.

    «Io, Gennosuke di Tensho Sei sono qui, nudo, pronto a combattere. Fatti avanti!»




    CITAZIONE
    OT

    Tecniche usate: N\A
    Abilità: N\A
    Stutus: Pronto alla lotta.
    Armatura: Non indossata.

    Appunti: Ci potrebbero essere degli errori nella lettera in francese, dico già ora che è voluto poichè Gennosuke non sa scrivere bene in quella lingue. Di seguito metterò la lettera in Italiano.

    "Versailles, 12 Maggio XXXX

    Vostra Altezza Serenissima, il sacrificio della patria nostra è consumato, e tutto è perduto, io ho fallito.
    Non sono mai stato abile come voi ad usare la lingua anziché la spada, in questo periodo dove siete stato assente ho provato a tenere insieme il regno, ma come la sabbia, cadeva tra le mie dita inesorabilmente.
    Persino gli uomini più fedeli sembrano tramare alle spalle mie così come alle vostre, e "la Guerra di Asgard" è solo la punta di un iceberg ancora più grande; in quell'occasione ho visto con i miei occhi il caos che s'è generato tra le nostre fila, persino il fedele conte di Rennes sembra essersi rivoltato contro.
    Non mi fido più nessuno, neanche dell'allievo Khorne, che in più lettere v'ho descritto come fedele servitore del regno, adesso, come un cane che rinnega il padrone che anni gli dato da mangiare ha morso la nostra mano [...]

    Andrò via, non posso tollerare di morir per mano delle orride trame di qualche viscido nobile, io che sono figlio dei campi di battaglia, preferisco cadere con una spada piantata in petto che avvelenato.
    Lascio questa lettera ed altre indicazioni all'unico uomo che ritengo mi sia rimasto fedele, egli è Gaston, vicecomandante del mio Ordine, lui sarà a voi fedele come lo è stato con me [...]
    Non prendete questa mia fuga come un atto vile, anzi, ciò che seguirà sarà il vero motivo del mio viaggio: la spada Excalibur! Si, durante la vostra assenza sono entrato in posso d'alcune informazioni che mi condurranno a lei! Sotto la mia scrivania, in un comparto segreto, c'è il rapporto anche sulla vicenda di cui vi scrissi tempo fa..."

    Si fermava per un attimo, impregnava di nuovo il pennino nell'inchiostro, per poi riprendere.

    "...Questo non è un addio, una spada non può star troppo lontano dal suo fodero, e come amico oltre che guerriero, giuro di tornare non appena avrò concluso la mia missione.

    Semper Fedelis, Gennosuke Lì, Granduca di Francia e Comandante dell'ordine dell'Airone Nero.
    /OT"


     
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  4. Kurein no Yuuki
     
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    Nei primi minuti che era nascosta tra gli spalti non vi era nessuno nell’arena, però cercò di rimanere calma e all’allerta per scorgere qualsiasi possibile evento. Dopo qualche minuto nell’arena giunse un individuo: inizialmente indossava un mantello, poi se lo tolse mostrando la sua muscolatura ben scolpita e urlando a vuoto di rivelarsi a lui chiunque si nascondesse nell’arena.
    Yuuki indietreggiò sorpresa perché quel tipo senza ombra di dubbio era Gennosuke e trovava impossibile che fosse stata scoperta così facilmente da lui. Non riusciva a capire come sapesse che lei si trovava lì perché era sicura di aver adottato tutti gli accorgimenti possibili dettati dalla sua esperienza. Sudò a freddo tenendo gli occhi fissi su Gennosuke e rievocando in quel momento la stessa paura di quando per la prima volta aveva potuto avvertire il suo cosmo tempo addietro. Deglutì, rimanendo poi immobile a osservarlo per qualche istante ancora.
    Doveva reagire abbastanza in fretta perché il Basilisco non gli sembrava un tipo molto paziente, ma non sapeva ancora cosa fare. Le vennero in mente poi tre possibili soluzioni a quel dilemma, ma doveva valutare immediatamente i pro e i contro per scegliere la migliore. La prima soluzione consisteva nell’uscire allo scoperto, saltando giù nell’arena, togliendosi il mantello e combattendolo a corpo a corpo adottando uno stile di combattimento improntato prevalentemente sull’attacco, ma Yuuki seppur abile con attacchi diretti si riteneva fisicamente più debole di lui e il cosmo non avrebbe colmato di certo il dislivello tra loro. La seconda soluzione prevedeva sempre di uscire allo scoperto, ma rimanendo sugli spalti per avere un po’ di distanza e affrontarlo stando sulla difensiva, cosicché poteva avere un minimo di vantaggio su di lui e attaccarlo con varie tecniche a distanza. Infine, la terza soluzione prevedeva di rimanere ancora nascosta e di coglierlo di sorpresa con un improvviso attacco, ciò le avrebbe permesso di portarsi un minimo in vantaggio e sicuramente maggiori possibilità di indebolirlo fin da subito, anche se lo riteneva un gesto da vigliacchi. Dopo una veloce analisi delle possibilità scelse quella che riteneva più coerente a perseguire il motivo per cui si trovava lì. Non era andata a svolgere un duello amichevole, voleva ucciderlo e per farlo avrebbe usato qualsiasi mezzo quindi optò per un attacco a sorpresa. In quel modo si sarebbe pure presentata in maniera abbastanza esplicita senza inutili convenevoli accelerando a suo avviso la dipartita di Gennosuke perché era molto fiduciosa nella propria forza.
    Appoggiò entrambe le mani al suolo facendo ben appoggiare i palmi e chiuse gli occhi concentrandosi. Richiamò a sé una buona parte di cosmo, lo infuse nel pavimento degli spalti e da lì cercò di dirigerlo fin sotto l’arena, in prossimità dei piedi di Gennosuke, per poi farlo uscire dal terreno con forza verso il cielo. Si sarebbero così create due colonne di cosmo rovente che potevano cogliere di sorpresa l’avversario e con grande probabilità colpirlo provocandogli ustioni e danni similari riconducibili al calore. La sacerdotessa era fiduciosa nella buona riuscita del suo piano, anche se sapeva che il suo colpo poteva avere le stesse possibilità di riuscita che si hanno nella roulette russa di venire colpiti dal proiettile: al primo colpo poteva sorprenderlo e investirlo in pieno, oppure fallire del tutto. Infatti, sapeva bene che una volta generate le colonne ardenti non le poteva spostare minimamente.

    Legenda:
    Narrato
    "Pensato"
    Parlato

    Riepilogo:Tecnica Difesa: n/a
    Tecnica Offensiva: Flame Surprise: La Silver Saint appoggiando le mani al suolo infonde nel sottosuolo il suo particolare cosmo ardente che fa poi fuoriuscire in forma di colonne cosmiche dal terreno verso il cielo in prossimità del nemico. Le colonne create dalla Sacerdotessa possono provocare ustioni e altri danni similari dovuti al cosmo ardente. La caratteristica principale di questa tecnica non è tanto la potenza o i danni che può creare, quanto l'effetto sorpresa.
    Abilità usata: n/a
    Status psicologico: Da una parte è desiderosa di vendicarsi di Gennosuke per averla vista in volto, dall’altra teme che stia macchinando qualcosa di negativo nei confronti di Asgard e Grecia. E’ un po’ intimorita, ma tenta il tutto per tutto in un attacco a sorpresa.
    Status fisico: In ottime condizioni.
    Armatura: Silver cloth della Gru (lv. II) – Indossata e in perfette condizioni.
    Energia: Rossa.
     
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3 replies since 6/5/2012, 17:17   93 views
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