Saint Seiya/I Cavalieri dello Zodiaco GdR - The Saint Order

Il colore del Cosmo.

[Addestramento\Quest Theseus]

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    Oggetto: Addestramento\Quest Theseus

    Indicazioni: In un modo o nell'altro riesci a raggiungere l'isola della regina nera, isola satellite del Regno di Francia. Gli indizi sul luogo dell'addestramento sono pochi, specialmente perchè sembra più un grande accampamento di soldati che altro, lontano, sopra una scogliera c'è il castello del Governatore.
    (Arriva come meglio credi sull'isola e cerca informazioni su come diventare un Black Saint, queste saranno ovviamente scarse oltre che vaghe e tutte sono legate al castello del Governatore.

    Temperatura: 15°C

    Tempo: Notte, Sereno

     
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    Comparve come dal nulla.
    Dopo tutto quel ragazzo non riusciva ancora a guardarsi intorno, si sentiva intontito e debole, gli occhi sottili e semichiusi nelle palpebre lasciavano entrare solamente un briciolo di luce per non percepire quel fastidioso bruciore.
    Riuscì a distinguere solamente una figura nera.
    Era passato ancora poco tempo dal risveglio e non aveva raggiunto appieno la capacità visiva, dovuto anche al mal di testa che gli imperversava nelle tempie. Picchiava ritmicamente come un fabbro sull’incudine, rimbombava e creava un sistematico e lancinante -o meglio perpetuo- dolore.
    Vide una mano prolungarsi verso di lui, in segno molto probabilmente di aiuto.
    Muovendosi ancora faticosamente decise di aggrapparvisi e agguantò il braccio del ragazzo, con l’altra mano cercò di far leva in terra aiutando il corpo a risalire dalla posizione supina assai scomoda.
    Nel sfiorare l’erba fresca e umida sentì qualcosa nel terreno, aveva una forma strana, non perfettamente tondeggiante, quindi, risollevandosi la prese.
    Si teneva in piedi quasi a fatica, sentì uno svarione e barcollò per un istante.
    Una moneta
    Già
    Era una Dracma
    Una moneta Greca
    Un reperto antico, ritrovato.
    Sentì nuovamente quella sensazione, erano passate ore dall’ultima volta, e ancora picchiò violentemente nella sua testa un martello mentre una scena lo avvolse.



    Francia, una settimana prima.

    Lo stesso ragazzo bardato di un abito blu scuro molto elegante camminava lungo un corridoio, pareva essere in una costruzione gotica, come una chiesa classica che si poteva vedere nei film.
    I passi venivano mascherati dal suono melodioso di un pianoforte a corde, la location di quel posto era stata ammodernata, non c’erano né crocefissi né statue raffiguranti la madonna o altri santi, bensì quadri prestigiosi e opere d’arte d’inestimabile valore.
    La chiesa sconsacrata poco fuori Parigi era stata acquisita dalla famiglia di un magnate Italiano poco dopo la seconda guerra mondiale ed era da parecchio che era divenuta una villa ricca di piccoli particolari riguardanti la storia greco-romana. Il proprietario solo per origini si occupava di ricerche ed era impersonato proprio da quel ragazzo che con la chioma scura e vestito di tutto punto si stava recando verso una sala triangolare.
    Varcò frettolosamente la porta semiaperta e vide una donna suonare divinamente il suo pianoforte. Portava un fermacapelli argentato che gli legava dietro la nuca i lunghi capelli corvini, sorrise non appena lo vide e smise di suonare quell’ancestrale melodia.
    L’uomo notò sul tavolo un cofanetto intarsiato d’oro, usciva di poco un velo di seta color vermiglio, tutto pomposo e che lasciava intravedere solamente luccicare l’oggetto in esso contenuto, si avvicinò e rimase scioccato.
    Una moneta
    Già
    Era una Dracma
    Una moneta Greca
    Un reperto antico, ritrovato.
    Il cuore gli battè velocemente mentre la donna si alzò ed andò vicino a lui, gli pose la mano sul fianco e lo baciò sul collo, rapido si voltò e le diede un abbraccio, forse non era proprio quello ciò che si aspettava ma le andò bene lo stesso.
    «Dove l’hai trovata?» Aveva pronunciato contento.
    Trascorsero pochi attimi e le sciolse l’abbraccio, con gli occhi lucidi e felici gli rispose. «In Tracia, Theseus.»



    Theseus
    Un nome
    Un segno
    Poi …
    Di nuovo il D O L O R E.
    Non riusciva a ricordare ancora nulla, solamente quel nome, era forse il suo? Si chiamava Theseus? Cosa ci faceva lì? Cosa era quella moneta così importante?
    Quesiti che forse quella figura appena giunta poteva sciogliere.

    Percepì la frescura muovergli i capelli, spirava un vento leggero che baciava la sua pelle dandogli un momento di piacere facendolo rinsavire poco a poco. Messo lì all’ombra di qualcosa sentiva un nuovo torpore giungergli dalle gambe, la fatica e la stanchezza si stavano impossessando di lui e cominciarono a tirarselo tra le braccia di Morfeo.
    Incurante della gentilezza del nuovo giunto gli si chiusero gli occhi, quasi da soli. Non ci volle molto e cominciò a sognare o … ricordare.



    Francia, qualche giorno prima.

    Era mattina inoltrata e pioveva, pioveva costantemente da ormai due giorni, quelle lande erano così affascinanti ma anche così, come dire, bagnate. Era il periodo che ogni giorno avrebbe fatto una scrosciata d’acqua per poi risplendere il sole e poi riprendere, una costante che ormai tutti i parigini avevano preso un po’ come prassi.
    Theseus stava studiando degli incartamenti sulla scrivania in massello.
    C’erano delle foto che raffiguravano momenti convulsi di qualcosa, si poteva intravedere delle esplosioni e poi dei movimenti molto sfocati, vista la misera macchina fotografica, il tutto dovuto alla velocità con cui venivano eseguiti.
    Si intravedevano delle figure e dei colori ma nulla di più.
    Il luogo degli scatti era un'isola.
    L'isola della Regina Nera.
    Theseus però sapeva benissimo cosa stava guardando, o meglio chi.
    I cavalieri dello zodiaco.
    Guerrieri con doti particolari capaci di spezzare rocce della grandezza improponibile con il solo ausilio della forza fisica, uomini capaci di muoversi ad una velocità che solo i veicoli erano in grado di riprodurre, esseri devoti a quegli dei che da una vita erano scomparsi e nessuno adorava più.
    Anche in quel periodo di crisi mondiale però una scintilla risplendeva e quell’organizzazione di guerrieri era bramata da molti, di fatti tutti credevano nella possibilità di un mondo migliore anche dovuto all’esistenza dei quattro dei maggiori.
    L’informazione della loro esistenza, reale, gli era pervenuta qualche giorno prima attraverso lo studio di quella Dracma in quanto essa lo aveva ricondotto a scovare degli indizi sulla ubicazione del Grande Tempio e su come fare per infiltrarsi in quel mondo.
    Decise quindi di partire per la l'isola.



    I Cavalieri
    Che lui fosse uno di loro?
    Un dubbio,
    Dell’entusiasmo.
    La memoria cominciava a tornare, erano più spizzichi che bocconi, però ora sapeva perchè era lì, sapeva perché era agghindato in quella maniera, rimaneva di ricordare solamente perché era a terra svenuto con quel trauma alla nuca.
    Sentiva il suolo sotto di sé muoversi ritmicamente, prima a sinistra poi a destra, ondeggiava come una nave nell'acqua. Un profumo di salsedine gli inebriò il naso ed un piccolo schizzo d'acqua salta gli bagnò il viso. Lentamente si alzò e dapprima offuscata la vista tornò velocemente e sullo sfondo egli potè notare un'isola di fuoco, l'isola della regina nera.
    Spuntava in lontananza una costruzione sulla scogliera, era un castello.

    Giunse il mattino ed oramai la barca aveva attraccato al molo.
    La testa gli doleva in un modo assurdo però faceva ancora fatica a ricordare come aveva fatto a farsi così male, aveva il vuoto per quell'incidente che lo aveva portato a perdere i sensi.
    Due soldati si avvicinarono. «Nome?»
    «Theseus, Theseus Bourgeois de Lacroix.»
    I due si guardarono e uno dei due prese in mano un blocco di fogli, cercò il suo nome allinterno di una lista, notò sul fondo un appunto “Dirigere al castello del duca.”, si voltò verso il suo compagno e fece un sorrisino divertito.
    «Bene può proseguire sig.rina Bourgeois, la aspettano al castello.» Una risata grassa fuoriuscì dall'altra guardia mentre il suo compagno si trattenne indicandogli il castello lungo la scogliera.
    Theseus senza troppa voglia prese il suo sacco e si diresse lungo un sentierino sterrato.
    Passo dopo passo ripensò a quelle due guardie.
    Il mal di testa non lo mollava neppure per un attimo e la confusione cominciava a rimbombargli lungo tutta la parete del suo cranio un fastidio impressionante.
    Cosa lo avrebbe aspettato?
    Cosa c'era di così divertente al castello?
    Chi c'era?
    I pensieri lo attanagliavano mentre aumentò il passo.
    Dopo poco si trovò dinanzi al castello, una costruzione sublime, barocca con ogni riferimento alla storia francese, chissà chi mai aveva costruito quel palazzo in un luogo tanto ardito.
    Il profumo della cenere era svanito e il vulcano che troneggiava sull'isola era svanito dietro quella costruzione fantastica.
    Fece per avvicinarsi al portone quando..



    Edited by Theseus - 25/7/2012, 14:31
     
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    La porta dell'immensa rocca s'apriva davanti agli occhi increduli del giovane Theseus, la sorpresa era ancor maggiore quando davanti a se, vedeva un corridoio che portava direttamente ad un trono, sul quale sedeva, spavaldo, leggermente scomposto il governatore dell'isola, nonché Granduca del Regno di Francia, Gennosuke Lì.

    HarlockCGI03

    Dalla posizione in cui stava, il cavaliere nero si curvava in avanti per poi prendere la parola.

    «Ti stavo aspettando Theseus Bourgeois de Lacroix.»

     
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